
Vivace
In centro città e con un’atmosfera moderna e suggestiva, Vivace è la realtà che mancava a Brescia. L’ambientazione a metà tra il contemporaneo e l’antico si propone come luogo deputato ai piaceri del palato in chiave intelligente e raffinata. Il giovane Chef bresciano, Davide Modesti, racconta qui la sua filosofia fatta di materie prime autoctone e freschissime lavorate con sentori e cremosità tutte da scoprire.
A pochi passi dalle geometrie razionaliste di Piazza della Vittoria, Vivace è una novità nel panorama gastronomico della città. All’interno del complesso architettonico Corte Sant’Agata, storicamente un insediamento longobardo, l’ambiente è eclettico tra ricchissime esposizioni di vini e volte seicentesche. Cibo e vino qui hanno la stessa valenza e ad esaltarli c’è un team giovane, ma di grande esperienza maturata in case di alto lignaggio.
Tra le proposte tradizionali, à la carte ed in formato ‘degustazione’, spicca quella vegetariana, declinabile vegana su richiesta. Un gradevolissimo percorso tra piatti già consolidati e creative sperimentazioni.
Tra le proposte tradizionali, à la carte ed in formato ‘degustazione’, spicca quella vegetariana, declinabile vegana su richiesta. Un gradevolissimo percorso tra piatti già consolidati e creative sperimentazioni. Il timbro di Chef Davide Modesti è tutto autenticità e monocromia. Come un artigiano sapiente valorizza la materia prima vegetale arricchendola ed elevandola con sentori aromatici e guizzi di umami. Si percepisce ad ogni boccone la mancanza di pregiudizio ed il racconto dietro il piatto.
A pochi passi dalle geometrie razionaliste di Piazza della Vittoria, Vivace è una novità nel panorama gastronomico della città. All’interno del complesso architettonico Corte Sant’Agata, storicamente un insediamento longobardo, l’ambiente è eclettico tra ricchissime esposizioni di vini e volte seicentesche.
Tra le creazioni più riuscite il ‘cavolfiore alla brace’ e la ‘Verza all’olio’. In particolare quest’ultima è l’esaltazione di un piatto popolare reso sofisticato grazie anche al pattern geometrico. Chef Modesti ne ha fatta una versione scioglievole e cremosa con accattivanti note sapide.
A colpire è anche il pregio del servizio in sala, capitanato da Stefania Licata, ed il mestiere di Sommelier Federico Frattini che enfatizza con professionalità l’ampia carta (ben 400 etichette). Stimolanti ed innovativi gli abbinamenti che propone ed illustra sapientemente. Si apprezza il racconto preciso ed appassionato che fa di ogni etichetta.
Tra note gastronomiche ed enologiche non mancano anche quelle delle sostenibilità grazie ad una selezione accurata delle materie prime (prevalentemente da fornitori e piccoli produttori della zona) e ad alcune caratteristiche tecniche quali l’impiego della geotermia (un sistema di raffrescamento previsto per le stagioni più calde che prevede lo sfruttamento del sottosuolo come serbatoio termico al quale cedere calore durante la stagione estiva ottenendo il raffrescamento degli spazi interni).




